Occhio per occhio



“Non lo so Jason…dopo il tuo ultimo investimento non so più cosa fare con te…”
“Ne sono consapevole...” rispose Jason, accendendosi una sigaretta, passeggiando nervosamente nel salotto “ho bisogno di aiuto, se no la mia fabbrica fallirà nel giro di una settimana”
“Ok, però…stiamo parlando di cifre importanti: voglio dire…due milioni di dollari non sono una cosa da poco..” rispose pensieroso Michael.
“Quindi?”
“Ho bisogno di dormirci sopra…” Rispose, dalla sua poltrona in pelle verde scuro, prendendo una boccata dal suo sigaro cubano e fissando il tappeto sul parquet del salotto. La luce entrava appena dalle persiane semichiuse e la gatta bianca dormiva acciambellata sulla scrivania davanti alla finestra; al centro di essa, dei documenti e un libretto degli assegni con a fianco una stilografica nera con le rifiniture cromate, venivano illuminati da una lampada dal braccio dorato, il paralume verde smeraldo e l’interruttore a catenella.
Jason spense la sigaretta sul posacenere argenteo che si trovava sul tavolino di vetro e ferro battuto che stava in mezzo al soggiorno, dopo di che, salutò Michael, prese cappotto e cappello, ed uscì. Michael rimase solo, immerso nei suoi pensieri.
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