Capitolo 2



“Mi dispiace, ma non verrà aperta un’indagine, ritengono che sia stata una ragazzata, nulla di preoccupante…” disse il signor Williams “Ma state tranquilli! Vi aiuterò io, voglio andare a fondo in questa faccenda”
“La ringrazio molto…” disse il signor Jones con uno sguardo vacuo.
“Ora tolgo il disturbo, avrete molte cose i cui parlare” così com’era entrato, uscì.

Il signor Williams tornò a casa pensieroso. Entrò in casa, andò nel soggiorno, si preparò un whisky e si sedette nella poltrona a fissare il vuoto. Dopo pochi minuti entrò in casa anche la signora Williams che era uscita per andare a messa.
“Sono in casa, sei già tornato?” disse entrando nel soggiorno “Oh caro, cos’è successo? Perché stai già bevendo? È mattino!” La signora Williams era alquanto pettegola ed emotiva, si allarmava facilmente e se vedeva il marito bere già di mattina impazziva.
“Niente niente, stai tranquilla tesoro stavo solo pensando…” la sua espressione era impassiva e lo sguardo non si schiodò dal pavimento “hanno rubato alcuni oggetti a casa del signor Jones! La polizia non si vuole occupare della faccenda quindi toccherà a me!”
“Oh caro, quand’è così ti aiuterò anch’io!”

Venne la notte. Una figura misteriosa si muoveva nel buio della strada. Entrò in una casa attraverso la finestra del soggiorno. Si avvicinò al tavolo, aprì lo zaino e ci infilò la bottiglia di whiskey ancora aperta e il vassoio della frutta, facendo cadere un paio di mele che candendo a terra fecero un tonfo, che fece sussultare il ladro, che uscì di gran fretta, dimenticando di richiudere la finestra alle sue spalle.

Il mattino seguente, a casa Lloyd faceva un gran freddo. La signora Lloyd, appena scesa in soggiorno, rimase impietrita “Lawrence! Scendi subito!” era piuttosto arrabbiata “Lawrence muoviti!”
“Arrivo arrivo eccomi!” disse il signor Lloyd piuttosto scocciato e spazientito, scendendo le scale “Cos’hai da sbraitare! Che c’è?!”
“Cos’hai combinato ieri sera? Guarda che disastro!”
“Io non ho fatto proprio niente… ehi! Il mio whiskey! Che fine ha fatto?! È uscito dalla finestra!”
“Su non inventarti scempiaggini! Cos’hai combinato ieri? Mi sembrava di essere stata chiara l’ultima volta che hai alzato il gomito o no?”
“Ma cara io non ho fatto proprio nulla, non ho alzato nessun gomito! Qualcuno dev’essere entrato e deve averlo preso!”
“Si certo come no, in effetti tutti non aspettano altro che tu ti distragga un attimo per rubarti il whisky! Era più probabile l’ipotesi che la bottiglia se ne fosse andata via da sola!” disse la moglie con tono un po’ rassegnato.
“Ma…”
“Aaah niente ma! Smettila! Vergognati, alla tua età… piuttosto dimmi perché ci sono due mele per terra e che fine hanno fatto il resto della frutta e il vassoio!”
“Proprio non lo so! Eppure non mi sono ubriacato ieri sera! Credo di aver bisogno di una passeggiata per schiarirmi le idee..” e detto questo, il signor Lloyd andò al piano di sopra, si vestì e uscì di casa.
Fece quattro o cinque isolati quando incontrò il signor Williams: “Oh salve Lawrence, come va?”
“Ma insomma… mia moglie crede che ieri sera mi sono ubriacato col whisky e ho combinato un po’ di disastri…”
“Cosa?! Che tipo di disastri?” chiese il signor Williams piuttosto incuriosito e con un’aria sospettosa.
“Beh innanzitutto ho versato un po’ di whisky per terra, ho fatto cadere due mele e fatto sparire il vassoio della frutta con la frutta sopra… il fatto è che non mi ricordo niente di simile e non credo di essermi ubriacato così tanto da non ricordare… e guaio ancor più grave è che se non trovo il vassoio mia moglie mi ammazza: ci tiene molto a quel maledetto vassoio!”
“Capisco… beh l’ipotesi sembra un po’ azzardata, ma potrebbe trattarsi di furto…”
“Furto? Ma dai non essere ridicolo!” disse Lloyd con una risata un po’ forzata “Secondo te uno entra in casa mia, prende il vassoio della frutta, svuota la bottiglia di whiskey sul pavimento e se la porta via, quando c’erano un sacco di altre minchiate che sicuramente valevano di più la pena di essere prese?”
“Lo so, lo so, in effetti suona un po’ ridicolo e assurdo, ma torno proprio adesso da casa Jones e anche là è successa una cosa simile, pensa che hanno rubato loro il telecomando!” disse con tono un po’ scherzoso, poi torno più serio “ e degli album di Bob Dylan…”
“Cosa?! Gli sarà venuto un infarto quando ha scoperto il furto! Però ciò spiegherebbe il fatto che io non ricordi dove abbia messo la roba…” fece una breve pausa “ma che razza di ladro è che fa furti del genere?”
“Non saprei si direbbe un ragazzino che vuole fare qualche bravata ed entra nelle case prendendo la prima cosa che gli capita sotto tiro come trofeo… del resto non può essere un professionista dato che non va oltre al salotto…”
“Già… mmmh… magari ha preso qualcos’altro, meglio che torni a casa a controllare… e a dire a mia moglie che sarà alquanto difficile ritrovare il suo vassoio…” disse Lloyd che si congedò e si diresse verso casa con un’aria ancora più pensierosa di quando era uscito.

Il signor Williams, si diresse anch’egli verso casa. Quando rincasò riferì tutte le novità alla moglie. Dopo il colloquio andò in camera e si mise la tuta per fare jogging quando chiese: “… a proposito, è un po’ che non vedo più il mio zainetto, sai per caso dov’è?”
Dal corridoio si sentì la voce della moglie: “ehm… l’ultima volta mi pare di averlo visto in cantina…”
‘In cantina? Ma che ci farà là?’ pensò Williams. Scese in cantina e vide subito lo zaino “ehi! Ma è bagnato!” si lagnò “ma questa non è acqua, è…” annusò meglio: “…whiskey!”.

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