Capitolo 5- The end


“Dannazione mi sono addormentato!” disse il Williams appena svegliatosi “Che rabbia!”. Osservò la stanza e un brivido gli salì su per la schiena. Guardò verso la finestra: era aperta. Lo zaino era ancora sul tavolino, ma non era ben sistemato come lo aveva messo il signor Williams la sera prima, era piuttosto messo male, buttato lì. “Mmmh… la finestra aperta… lo zaino buttato lì… ma certo! Il mio sogno era una rivelazione! Avevo ragione a credere che il ladro mi prendesse lo zaino. Se quel sogno mi ha detto tutta la verità ora so come il ladro agisce, tutte le mie supposizioni erano esatte, eccetto il fatto che il ladro non ha un covo!”
Stette seduto per una mezzora, finché la moglie non si svegliò e scese in cucina. I due parlarono mentre facevano colazione ma la moglie lo guardava con una faccia strana e alquanto preoccupata “Che hai? Ti senti bene?” chiese Williams.
“Si si sto bene… certo che sto bene… continua pure su…” sembrava anche un po’ nervosa.
Finirono di parlare e il signor Williams disse alla moglie che sarebbe andato da Jones a raccontargli del sogno e poi avrebbe fatto un giro per il paese per vedere chi aveva colpito quella notte il ladro misterioso.


Il signor Jones dopo aver ascoltato attentamente ciò che Williams aveva da dirgli disse pensoso “… mmh capisco, beh sai cosa ti dico? Questa notte lo prendiamo il ladro! Ne ho fin sopra i capelli! Ti aiuterò anch’io, mi apposterò con la macchina davanti a casa tua dall’altra parte della strada e controllerò la situazione, se il ladro è così sbadato da girare tranquillo per strada lo vedrò e lo inseguirò! Sempre che a te sfugga… ora però andiamo a controllare il cassonetto vicino a casa tua per recuperare la refurtiva prima che venga portata in discarica… purtroppo per i miei dischi non c’è niente da fare, a quanto pare… a parte che mi sembra un po’ assurda questa storia del sogno rivelatore!” Uscirono di casa, andarono al cassonetto vicino a casa di Williams e recuperarono gli oggetti che vi erano stati gettati, fortunatamente erano in superficie. Dopo aver effettuato il recupero Jones disse “Bene, pare che il sogno abbia detto la verità, difficile che uno butti via una forchetta e una pianta grassa, non in questo modo almeno, sono questi gli oggetti che hai sognato?”
“Beh nel sogno il ladro andava tastando in giro e non vedeva, la forchetta può essere, era una cosa appuntita e con un manico quindi direi di si e della pianta ho visto solo la sagoma e mi pare corrisponda a questa…”
“Bene… ora questa roba può essere di Howard, sua moglie è appassionata di piante grasse… andiamo!”
Percorsero velocemente alcuni isolati fino ad arrivare a casa di Howard Scott. Entrarono in casa e chiesero se gli oggetti trafugati fossero di sua appartenenza “Si, ma dove li avete presi? Mia moglie si stava disperando per quella pianta, credeva fosse sul davanzale e non riuscendo a trovarla credeva di avere l’Alzheimer!”
I due raccontarono tutto a Scott. Finite le spiegazioni Jones e Williams si congedarono e andarono ognuno a casa propria.
A casa Williams però, la signora non c’era, tornò solo dopo un’ora “Dove sei stata?” chiese il marito al suo ritorno.
“Sono andata dai Jones a vedere come stavano”
“Capisco, beh sta notte monterò ancora la guardia allo zaino e Theodore da fuori mi darà una mano nel caso mi riaddormenti o mi sfugga il ladro”
La signora Williams accolse la notizia con preoccupazione ed emetté un sono monosillabico appena percettibile.

Venne la notte. Come quella prima Williams si sistemò sulla poltrona, con lo zaino sul tavolino davanti a sé e il termos di caffè, ma come la sera prima, Williams si addormentò. Nel frattempo Jones che si era appostato in macchina davanti alla casa percepì dei movimenti nel salotto, così uscì dalla macchina e si preparò a correre. Qualche minuto dopo, due case più avanti, sbucò una figura in strada. Jones capì chi era e la seguì, avevano percorso tre isolati quando il ladro sparì nel buio, andò sul retro di una casa e scavalcò per andare nel giardino adiacente. Ad un tratto la voce di Jones disse “Femati!” il ladro si fermò per un paio di secondi poi riprese il suo cammino senza nemmeno voltarsi. Jones gli andò vicino e scrollò una spalla del ladro “Svegliati Philip!” il ladro si girò e aprì gli occhi: era il signor Williams.

Williams si guardò attorno attonito, dopodiché fece per svenire, Jones lo prese per le spalle e lo scosse “Oh Philip quanto mi dispiace, non avrei voluto smascherarti, ma tu insistevi per incastrare il ladro… inoltre non smettevi di compiere furti! Mi dispiace tanto che il ladro sia tu, ma credimi è meglio che ti abbia preso io, ti aiuterò te lo prometto! Saresti stato incastrato lo stesso però, i furti cominciavano a essere abbastanza per la polizia e stava diventando troppo evidente il fatto che fossi tu il ladro. Nemmeno tu credevi al sogno ma non osavi pensarlo. Mi dispiace tanto Philip! Ti aiuterò vedrai, sistemeremo tutto!”
Philip Williams cominciò a perdere conoscenza, continuava a scuotere la testa dicendo “No, no, non sono io”
“Purtroppo si, prima tua moglie è venuta a parlarmi, ti ha visto Philip! Vorrei non fossi tu ma purtroppo è così…”
“No, non sono io, NON SONO IOOO!” poi si mise una mano al cuore come se avesse una fitta, si piegò dal dolore e svenne. Pochi minuti dopo, in ospedale, fu dichiarato il suo decesso per infarto.

Il terzo racconto si è appena concluso. Premi qui per tornare alla home.

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